mercoledì 2 gennaio 2008

Caso raro ??

Firenze, 11.04.2007


Caro Claudio,

come credo tu sappia ieri ho rassegnato le mie dimissioni. Niente di ché: la normale conclusione di un’esperienza per impraticabilità di campo. Colpa del mio carattere ? Può essere. Sono ancora molto attaccato al rispetto per me stesso. Sono convinto che la cosa sia chiara e se così non fosse sono a tua disposizione. Una cosa mi sento di aggiungere. Quando, tre anni fa mi sono imbarcato in questa “avventura”, rimasi colpito dall’occasione che mi veniva data e mi rivolsi a quella con l’entusiasmo ingenuo con cui Geppetto affrontò il pezzo di legno. Poi Ginanneschi, e colpo fatale, il Pucci, mi hanno ricondotto, come fecero i gendarmi con Pinocchio, alla realtà. Qui occorre altro. La capacità professionale non è molto considerata.

Molti ammiccano alla mia amicizia con Martini e noi sappiamo bene di cosa è fatta quell’amicizia: si tratta di stima, di divertito e appassionato apprezzamento. Non sono mai servite tante parole. E così sarà stavolta. Eravamo, siamo e resteremo legati da un sentimento semplice.

Di nuovo grazie per l’importante esperienza - non sottovalutiamo il fatto che nei giorni del mio sessantesimo compleanno mi sono laureato in lettere - con la speranza di avere ancora cose da fare insieme accetta il mio fraterno saluto.


Molto post scriptum : lettera di dimissioni inviata al Presidente Martini da cui ho l'onore di non aver ricevuto un minimo cenno di risposta né a questa né alle altre rarissime occasioni. Così è la vita.

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