sabato 8 marzo 2008

Quando non è aria, non è aria. Rigiro nella testa brandelli autobiografici con il desiderio di vederli acquistare corpo, spessore narrativo, garbo. In altre parole cerco la forma giusta per disporre un testo all'interesse e alla comprensione. Vorrei essere, però, divertente, attraente, piacevole.Mica poco, no ?
Ogni tanto do inizio: qualche pagina, un approccio, la scaletta, i tempi, i contenuti, gli episodi, gli ambienti. Poi metto da parte e dopo un pò perdo tutto. Non ricordo ma ho salvato ? Dove ho salvato. Non che questo ammazzi l'opera. Non c'è problema. Nessuno ha perso nulla. La sottrae semplicemente alla mia cura. Alla revisione. A pentimento. Alla vergogna.

Ora per esempio sono a casa. E' Sabto 8 marzo e mancano quindici minuti alle 18. Martina è tornata dalla gita scolastica - seconda liceo classico, Michelangelo a Firenze - forse ora dorme. Ma ha già fatto in tempo a mostrarsi molto antipatica. Si è lasciata col ragazzo che nel frattempo era andato a sciare non so dove. Stella ha l'influenza, la curo da due giorni. La cosa mi diverte e mi fa anche piacere. Darsi attenzione: un bel modo per stare insieme e da un bel pò d'anni.

I fiori, la mimosa l'avevo già comprata ieri. Per tutte e due. Invece stamani sono stato al gatzebo del PD. Giù in piazza, qui a Compiobbi. Siamo in campagna elettorare e vale la pena di vedere. Meglio sarebbe darsi da fare. L'aria che tira è di speranza ma ognun per se. Rannicchiati.Forse appagati dalla serata in Tv. Alcuni, al gatzebo, si fermavano con l'aria di chi ha ha perso o ti guartda mentre perdi e si dispiace. Altri, più giovani sorridevano e salutavano senza entrare nel merito. Poi ci sono quelli che danno coraggio e non perdono l'occasione per far vedere che l'oro ci sono e c'erano ieri sera davanti a Bruno Vespa o a Ballarò. Ma è vita e non è cosi male.

Nessun commento: